Quando si parla di scienza e fede un argomento ricorrente è la questione che riguarda quanto il cristianesimo (ma la questione si può porre anche in altre fedi/religioni) abbia contribuito positivamente e/o negativamente. La questione è delicata e quantomeno non banale. La domanda classica è “e se non ci fosse stato il cristianesimo?”
Alcuni sostengono che, in assenza del cristianesimo, con l’oscurantismo che ha procurato, la scienza si sarebbe diffusa a macchia d’olio, avremmo avuto maggiore sviluppo.
Altri, oppongono che in realtà il cristianesima abbia avuto il merito di aver sostenuto la scienza, grazie alle scuole della Scolastica ed in generale all’università.
In realtà è difficile definire come sarebbe andata.
Il cristianesimo ha cavalcato l’onda di sviluppo della logica sostenendo, in parte, la scienza con le università. Ma d’altro canto lo ha fatto per avere un controllo sulla emersione di forme di cultura sulla quale ha applicato dei filtri di censura (oscurantismo), che è stato un fenomeno reale; Si può generalizzare come la tendenza di alcuni gruppi o individui cristiani di respingere o ostacolare la conoscenza scientifica o l’uso della ragione in favore di credenze religiose dogmatiche. Questo fenomeno ha avuto luogo in diversi momenti storici, con varie motivazioni e manifestazioni.
E’ vero che la Chiesa ha sostenuto la scuola filosofica della Scolastica, a cui dobbiamo un grande sviluppo della logica razionale; ma va ricordato che la scolastica è emersa in un momento di grande successo delle scuole filosofiche di logica-razionale, con lo scopo di cavalcare l’onda ed anzi utilizzare la logica-razionale con lo scopo di dimostrare l’esistenza di Dio, di allontanare il rischio che queste forme di cultura avessero un effetto di decostruzione della dottrina. Le scuole di pensiero e di filosofia, nella Grecia Antica, si possono considerare precursori delle università; ci sono state altre scuole in Grecia antica, come la Scuola di Cirene, la Scuola di Mileto e la Scuola di Elea, che si sono concentrate su diversi campi della conoscenza, come la matematica, la filosofia naturale e la retorica. Tuttavia, queste scuole non avevano la struttura organizzativa e istituzionale che caratterizza l’università moderna. Poi, grazie al Cattolicesimo, c’è stata la scolastica: un movimento intellettuale che ha avuto luogo durante il medioevo, principalmente tra il IX e il XIV secolo, e ha avuto una forte influenza sulla formazione delle prime università europee. La scolastica si concentrava sull’applicazione della ragione e della logica alla teologia e alla filosofia, e cercava di conciliare la fede cristiana con la ragione. I suoi esponenti principali erano i filosofi e teologi cristiani, come Anselmo da Canterbury, Tommaso d’Aquino e Guglielmo di Ockham.
La scolastica, tuttavia, nacque proprio per affrontare le sfide poste dalla filosofia greca e araba, che stavano diventando sempre più diffuse in Europa e che mettevano in discussione alcuni aspetti della dottrina cattolica. In particolare, la filosofia di Aristotele era considerata una minaccia alla dottrina cristiana, poiché sembrava contraddire alcune delle sue affermazioni fondamentali.
La scolastica cercò quindi di conciliare la filosofia antica con la dottrina cristiana, sviluppando una serie di tecniche di analisi logica e interpretativa per risolvere le apparenti contraddizioni tra le due. In questo modo, la scolastica cercò di rafforzare la fede cristiana attraverso la ragione, piuttosto che di respingere la filosofia come una minaccia alla dottrina. Essenzialmente, è un po’ l’applicazione del detto “se non puoi batterli, fatteli amici!”. Inoltre, la scolastica si sviluppò anche in un periodo di grande crescita dell’istruzione in Europa, in cui si cercava di creare un sistema di istruzione organizzato e strutturato. L’università medievale, che era centrata sull’insegnamento della teologia e del diritto canonico, era un prodotto di questo periodo di crescita e sviluppo dell’istruzione, e la scolastica ne fu un importante contributo intellettuale; un mezzo che da un lato supportava questo fenomeno crescente e dall’altro nel supportarlo e cavalcarlo cercava di tenerlo sotto controllo, perchè ne riconosceva le caratteristiche di un fattore non più eludibile, non facilmente abbattibile od eliminabile, ma controllabile proprio supportandolo.
In questo modo ha potuto applicare filtri e fredi quando gli studi andavavano in direzioni non gradite.
Spesso si fa l’esempio di Galileo o Giornano Bruno, ma loro sono esempi “iconici”
Oltre a Galileo Galilei, che è forse il caso più noto di un scienziato processato dall’Inquisizione cattolica, ci sono stati altri scienziati e/o filosofi che hanno subito la stessa sorte:
- Il gia citato Giordano Bruno: filosofo, teologo e scrittore italiano vissuto nel XVI secolo, fu condannato al rogo dall’Inquisizione per le sue idee eretiche, tra cui la teoria dell’infinito universo e la sua sostenuta eresia trinitaria.
- Giovanni Battista Van Helmont: medico e chimico belga vissuto nel XVII secolo, fu perseguitato dalla Chiesa cattolica per le sue idee sulla transmutazione degli elementi e per la sua sostenuta teoria sulla generazione spontanea.
- Robert Boyle: chimico e fisico irlandese vissuto nel XVII secolo, fu perseguitato dalla Chiesa anglicana per le sue idee sulla natura della materia e per la sua sostenuta teoria sull’atomismo.
Ma l’elenco potrebbe essere lungo.
Uno dei periodi più noti di oscurantismo cristiano è stato durante il Medioevo europeo, quando la Chiesa cattolica ha spesso ostacolato o condannato gli scienziati e i pensatori che proponevano idee che erano considerate contrarie alla dottrina religiosa. Ad esempio, l’insegnamento di scienze come l’astronomia o la biologia poteva essere considerato eretico e perseguibile. Tuttavia, va anche notato che molti scienziati e filosofi medievali erano anche ecclesiastici o religiosi, e che la Chiesa cattolica ha sostenuto l’istruzione e la ricerca in diverse forme. Anche in epoche più recenti, ci sono state manifestazioni di oscurantismo cristiano che hanno portato a conflitti tra scienza e religione. Ad esempio, alcuni cristiani fondamentalisti hanno respinto l’evoluzione come teoria scientifica, sostenendo invece la creazione letterale come descritta nella Bibbia, nonostante le evidenze paleontologiche, genetiche e geologiche a supporto dell’evoluzione. La stessa Chiesa Cattolica, per molto tempo, ha ostacolato l’evoluzionismo (è ancora possibile risalire ad encicliche ed in generale a prese di posizione ufficiali della Santa Sede). Tutt’oggi vi è una forte presa di posizione ecclesiastica contro la posizione scientifica dominante della inesistenza di un concetto di libero arbitrio non determinato in toto dalle strutture cerebrali (determinismo del libero arbitrio) in quanto questo contrasta con le sue posizioni. Il rapporto tra cristianesimo e scienza è sempre stato complicato: da un lato il cristianesimo ha supportato la scienza, dall’altro è emerso come tale supporto sia nato e si sia sviluppato per filtrare gli studi e gli sviluppi; questo con lo scopo di limitare l’emersione di culture che potessero mettere a rischio le idee ecclesiastiche. L’evoluzionismo, per esempio, è stato contrastato fino a quando, innanzi all’impossibilità di contrastarlo, si è virato per una rielaborazione del concetto di creazione alla luce di una non meglio definito progetto intelligente non necessariamente letteralista nei confronti della genesi. Prima ancora la cosmologia è stata rifiutata fino a che, innanzi alla impossibilità di rifiutarla, si è virato per una rilettura dei passi biblici problematici con una reinterpretazione non letteralista. Funziona generalmente così: si supporta la scienza, a patto che non invada argomenti che sono cari, proprio per poter filtrare l’interesse e lo studio di tali argomenti. Quando avviene, perché la scienza non ha il dovere di chiudere gli occhi su certi temi (anzi), la si ostacola… Quando non si riesce più ad ostacolarla, per ridurre il danno mediatico, si accetta cambiando l’interpretazione di ciò che si afferma in ambito cattolico. Questo processo, applicato a vari ambiti, limita e rallenta lo sviluppo. Quindi, se da un lato possiamo ringraziare la Chiesa Cattolica per il supporto dato allo sviluppo della logica attraverso la scolastica, non dobbiamo né stupirci perché era piuttosto ovvio che fosse un ottimo metodo per filtrare ciò che è arrivasse da quell’ambito, e nemmeno dobbiamo esserle eccessivamente grati, anzi, perché proprio attraverso tali filtri a rallentato notevolmente lo sviluppo. Difficile dire come sarebbe andata senza la Chiesa Cattolica, avrebbero potuto esserci altri enti Censori oppure avrebbero potuto non esserci altri mezzi di diffusione… Ma di sicuro si può fare un’analisi più corretta degli obiettivi e dunque della simbologia che si può associare al cristianesimo in maniera più oggettiva, nei confronti della cultura scientifica
Spesso si fa riferimento ai fenomeni di oscurantismo della Chiesa ed al rapporto con le università con l’obiettivo anche di ribaltare le idee, assumendo che il fango non fosse sporco come appariva; si fa riferiemento in questi casi al contributo della Scolastica alla logica o della Chiesa Cattolica alla formazione dell’Università.
E questo è vero, così come spesso il riferimento all’illuminismo viene sporcato dai riferimenti a correnti filosofiche poi scartate dalla stessa scienza, come alcune correnti positiviste. E, rimarco, è vero! Tuttavia, il fatto è che la realtà non è sempre e solo nera o bianca! La Chiesa Cattolica era ed è una istituzione, non è il bene assoluto ma nemmeno il male assoluto: è una istituzione di potere temporale. Così come le correnti filosofiche sono tutte composte di elementi positivi e negativi.
Ma la questione è semplice: la Chiesa ed il Cattolicesimo rappresentano una forma di cultura che nasce fuori del campo scientifico e che nella cultura scientifica ha trovato spesso opposizione e contrasto. Agli inizi e nel tempo c’è sempre stata una parte del Cattolicesimo che si è opposta alla cultura scientifica ed alla filosofia da cui deriva. Una parte di essa, tuttavia, ha ben compreso che alle volte è più semplice gestire un problema internamente e non scontrandosi direttamente con esso. Hanno deciso così di fornire supporto e veicolare canalizzando gli studi e la cultura scientifica e filosofica. Ma questo ha consentito loro anche di estendere l’approccio repressivo ed oscurantista: la cultura scientifica, in questo modo, si spezzava: in parte era in opposizione ed in parte alleata; l’avversario era così meno pericoloso! Di volta in volta, così, la Chiesa Cattolica ha potuto valutare se, quanto, quando e come opporsi od accettare determinate culture.
Ritroviamo persino sul loro portale “vatican.va” discorsi papali, encicliche e testi che evidenziano questo atteggiamento tutt’ora.
Con l’emersione dell’evoluzionismo e nello specifico del darwninismo abbiamo assistito ad un contrasto costante della Chiesa Cattolica ad esso, sino alla accettazione (sempre con riserva).
Con la cosmologia, prima ancora, è stato lo stesso.
Ad oggi esiste un conflitto su alcuni altri modelli e notiamo come il loro intervento è poco intenso quando questi modelli non sono alla portata popolare (o non lo sono ancora): la teoria della relatività è un modello totalmente determinista che sembra escludere l’esistenza di un ipotetico libero arbitrio per ovvi motivi fisici. La neurobiologia fa lo stesso, sul piano biologico.
Esiste già un conflitto con la Chiesa che, giustamente, oppone le proprie idee a difesa della propria dottrina. Il problema, per essa oggi, è che non può più mettere le persone al rogo e la scienza non si sente più limitata dal pensiero degli ecclesiasti. Si nota anche come in numerosi interventi si possano vedere rappresentanti della Chiesa di fare leva per tentare vanamente un ripristino anche parziale della dipendenza tra scienza e religione. Ancora abbiamo esponenti come il Monsignor Fisichella che istituiscono comitati, affiancati da soggetti come il Prof Zichichi, per offrire un freno alla cultura evoluzionistica.
Scienza e religione possono, si, coesistere ma su piani diversi. Il vero problema del cattolicesimo è che ha necessità di influire, in parte, sul piano fisico: una divinità che non possa in alcun modo interagire sul piano fisico sarebbe inutile ai fini popolari, motivo principale che muove questa ed altre religioni. Quindi, semmai, è la religione cattolica che non ama l’idea di restare confinata nel suo ambito di validità in caso di coesistenza.
Fatto sta che l’enorme sviluppo filosofico e scientifico maggiore l’abbiamo avuto dall’illuminismo, al momento della dissociazione tra Chiesa e Scienza.
Come finirà? Non finirà! Non a breve, almeno. Perchè la religione resta un elemento pregnante della nostra società che riconosce nelle altre forme di cultura un elemento da tenere sotto controllo: soprattutto per queli ambiti di cui ha bisogno per poter agire.
Su ScientiaNexus: https://www.scientianexus.com/2023/12/22/la-scienza-senza-il-cristianesimo/