Nell’ambito del debunking, ossia di quella che viene definita (recupero dalla Treccani): “Opera di demistificazione e confutazione di notizie o affermazioni false o antiscientifiche, spesso frutto di credenze, ipotesi, convinzioni, teorie ricevute e trasmesse in modo acritico. “, spesso ci si trova innanzi al problema che viene comunemente definito PROBLEMA DELLA MONTAGNA DI MERDA, che si basa sulla omonima teoria di Uriel Fanelli.
In sostanza, essa afferma che un idiota può produrre più Merda di quanta tu non possa spalarne.
Questa teoria porta alla luce una realtà ormai sempre più evidente, in particolar modo per chi si occupa di “debunking”.
Essenzialmente il problema, nell’ambito delle opere di verifica di idee, teorie e denunciati complotti, è che il metodo di ricerca utilizzato è spesso tanto pressapochista e superficiale da richiedere davvero poco sforzo e pochissimo tempo, rispetto al tempo necessario per analizzare le idee prodotte, le prove (spesso frutto di banale cherry picking) ed arrivare alle conclusioni, spesso prevedibili, che siano teorie inforndate. Questo, soprattutto nell’ambito dei contesti complottisti antievoluzionisti e negazionisti in generale, implica che per quanto efficiente, rapida ed efficace sia l’opera di verifica e convalida dei debunkers, la quantità di fesserie, stupidaggini, idee irrazionali, ecc ecc , prodotte sarà sempre maggiore.
Addirittura si constata come la crescita di teorie del complotto e negazionismo irrazionali sia esponenziale, rispetto a quella delle verifiche (per non parlare poi dei tempi della normale ed efficiente ricerca scientifica reale). Quindi, su questa base, un complottista/negazionista/irrazionale che si muove con metodi da cherry picking riuscirà a produrre molta più spazzatura, disinformazione teorie del complotto e negazioniste in innumerevoli forme e varianti, di quante si riuscirà a smontare. E spesso e volentieri non riconoscerà le confutazioni, assieme al suo gruppo di sostenitori.
Come detto in principio, un idiota può produrre più Merda di quanta tu non possa spalarne.
L’esercizio di confutazione, quindi, di queste teorie non può essere mirato al far cambiare idea a queste persone: è un valido esercizio per se, anche (in certi casi) per verificare proprio la validità di queste idee, un esercizio di logica per tenere il cervello sveglio e – perchè no – anche un aiuto per coloro che magari cercano un approccio critico e possono aver bisogno di un sostegno.
Discutere occasionalmente va bene, ma insistere o litigarci addirittura, perderci dietro troppo tempo, non ha senso.
Ricordiamo, in questi casi, la massima di Mark Twain: “Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza.”